Le baite dell’alpe Lareccio 1876m.s.l.m. sulla destra orografica della val Troncone sono un esempio ben conservato di nucleo abitativo alpestre di un tempo.
L’intera val Troncone, tributaria della valle Antrona, ospita alpeggi oggi abbandonati che raccontano una pagina degli insediamenti alpestri nella valle.
Agli inizi del secolo venivano “caricati” circa 70 bovini e oltre 300 pecore e capre.
Erano alpeggi spesso articolati in stazioni inferiori e superiori che nel complesso permettevano una stagione d’alpeggio di due mesi e mezzo, data la quota e la posizione in valle.
L’alpe Lareccio è un grande alpeggio d’alta montagna: un ampio terrazzo al sole, pascoli estesi e rigorosamente delimitati da muretti di pietra, solide casere e stalle con le grandi travi di larice reperito ovviamente in loco.
Emerge chiara la tecnica costruttiva degli edifici rurali in alta valle Antrona: l’orditura del tetto poggia non sui muri portanti ma su grossi tronchi, a volta due o tre sovrapposti, posti sui muri di pietra.
Attorno all’alpeggio, un unico pascolo alberato con radi larici monumentali che si estende continuo praticamente fino all’alpeggio vicino di Larciero.
Quasi un “villaggio estivo” con le sue frazioni, le sue strade e le rogge per l’acqua.
Sentieri connettono i luoghi principali, ma non i singoli luoghi sparsi secondo una logica che da tempo non viene più seguita, rendendo il percorso più impegnativo e a volte dispersivo.
Affidarsi ad una guida locale è la miglior cosa da fare per avventurarsi in questi fantastici posti selvaggi e incontaminati.