Siamo in una zona di alpeggi alti, pascoli spontanei oltre il limite della vegetazione arborea, un vallone ripidissimo segnato da pochi piani per un’illusione di riposo.
Le baite, incollate al pendio, sono sovrastate dagli ultimi larici che le proteggono dalle valanghe primaverili.

I pali di legno attorno al tetto erano i sostegni di barriere di protezione dalle capre che salendovi avrebbero smosso le piode della copertura provocando l’entrata dell’acqua che avrebbe intaccato le travi di larice dell’orditura facendole, col tempo, marcire.

Gli scoscesi ed erbosi versanti del pizzo del Busin 2552m. sullo sfondo, sono raramente percorsi in quanto la cima è di relativo interesse; ad essa si preferisce la salita dei vicini pizzo Montalto e della Cima del Rosso di maggiore remunerazione escursionistica e ambientale.

Le alpi di Teste, un insieme di alpeggi sparsi in quota sul filo dei 2000m., si trovano alla testata del vallone, oggi completamente abbandonato dall’inalpamento estivo, che sale verso il passo della Preia che conduce in val Bognanco.

Questi posti sono meravigliosi e meritano di essere visitati in una calda e soleggiata giornata estiva, ma attenzione, i sentieri essendo poco battuti a volte non sono di facile individuazione; questo rende il luogo piuttosto selvaggio ma estremamente unico e rilassante allo stesso tempo.

Camminare con una guida locale significa immergersi completamente in uno degli scenari più grandiosi della valle Antrona in assoluta libertà di pensieri in quanto la guida penserà a “guidarvi” e a farvi scoprire tutto il bello che si attraverserà e voi potrete solo rilassarvi in compagnia, in un bel posto, lontano dal mondo che conosciamo, ovviamente sempre in sicurezza.