A proteggere l’integrità ambientale della Valgrande sono da sempre le montagne aspre e rocciose che la circondano.
Nel 1967 l’area del massiccio roccioso del Pedum (in foto), viene destinata a Riserva naturale Integrale, la prima delle Alpi italiane.

La spinta decisiva alla creazione del Parco Nazionale arriva nella seconda metà degli anni ’80, grazie all’intervento degli Enti locali e all’interessamento della Regione Piemonte e dello stesso Ministero dell’Ambiente.

Istituito ufficialmente nel 1992 e successivamente ampliatosi nel 1998, il Parco si estende su un territorio di 15.000 ettari nei Comuni di Aurano, Beura Cardezza, Caprezzo, Cossogno, Cursolo Orasso, Intragna, Malesco, Miazzina, Premosello Chiovenda, San Bernardino Verbano, Santa Maria Maggiore, Trontano e Vogogna, Comune nel quale risiede attualmente la sede ufficiale del Parco.

Il bello della Valgrande dal punto di vista culturale, consiste che non cela solo aspetti selvaggi, ma anche moltissimi frammenti della civiltà alpina passata che testimoniano l’attività del passato quando era meta di un’intensa transumanza di genti delle valli contigue.

Nei Paesi che circondano la valle sono ancora molto vive le tradizioni del passato, legate soprattutto ad antiche consuetudini attinenti al lavoro ed al ciclo delle stagioni.

Frequentare la Val Grande a volte non è semplice e scontato.
Numerosi sono i sentieri didattici adatti a tutti, ma altrettanti anche sono i sentieri abbandonati o le mille varianti che permettono di assaporare l’essenza di questi luoghi in cui è la Natura a predominare sull’uomo e non il contrario.

Per effettuare traversate, bivacchi, itinerari nel cuore della Val Grande e caldamente consigliato affiancarsi all’esperienza e alle conoscenze di una guida locale.