Più volte questo “nonno” ha visto esondare il piccolo lago di Mergozzo fin alle sue radici, ma per 5 SECOLI, questa potenza naturale ha saputo sempre cavarsela arrivando ai giorni nostri.

Più volte questo “nonno” ha visto esondare il piccolo lago di Mergozzo fin alle sue radici, ma per 5 SECOLI, questa potenza naturale ha saputo sempre cavarsela arrivando ai giorni nostri.

Fonte d’ispirazione, luogo d’incontro, di ricordo e di studio, questo albero ha sempre rappresentato un’identità “quasi umana” per la popolazione mergozzese.

Una Poesia cito qui sotto, dedicata da ANGELO DANINI a questo patriarca del lago di Mergozzo e dei suoi borghi arroccati sui suoi boschi circostanti:

Ps.
Questa Poesia la potete trovare anche in forma dialettale locale, presso la bacheca posizionata alla base circolare dell’Olmo.

“OLMO”

– Vecchia pianta contorta
come una donna nascondi l’età
ma non il tempo
dimora d’acari uccelli e ragni
nel tuo vuoto ventre rimbombante al tocco
fai forza e l’ergi
come attaccato al cielo per non schiacciarti
cosa hai visto, cosa hai sentito
sempre presente in feste e funerali
alla pioggia e al sole
col Duce o col P.C.I.
Tu non molli la tua anima
oramai fusa col lago
essere silvano
narice della Terra
testimone di stirpe senza fama
tu avrai capito il giusto.
Io, figlio di Mergozzo e tuo,
spero per te e per il tuo futuro
che mai un’ascia sconsiderata
intacchi la tua pelle
carica d’acari ragni e tante cose belle –