Il Monte Leone 3553m. è la montagna più elevata delle Alpi Lepontine. Fu salito la prima volta nel 1859 da ufficiali dell’esercito svizzero.
Nelle sue viscere corre il tunnel ferroviario del Sempione, le sue rocce hanno fornito importanti materiali di studio sull’orogenesi alpina, sulle sue pareti sono stati tracciati itinerari alpinistici di elevate difficoltà.
Signore assoluto e incontrastato dei panorami dell’alpe Veglia, dalla vetta lo sguardo spazia maestoso sulla regione circostante fino al Monterosa.
Ai suoi piedi giacciono cinque laghetti alpini, quattro ghiacciai ne coprono i versanti, due pareti di roccia alte più di 1000 metri precipitano dalla cima: per l’alpe Veglia e la regione del Sempione, il monte Leone è “la grande Montagna”.
Il toponimo, attestato definitivamente sulla carta Dufour nel 1854 e prima confuso con il vicino Breithorn, deriva probabilmente da “Monte Aione”, il gruppo di baite di Veglia ai piedi dell’imponente versante est (foto).
Il Monte Leone è anche simbolo di quei 1300 ettari di pascolo circondato da lariceti e incastonato tra morene detritiche e dirupate pareti rocciose che è l’alpe Veglia, uno dei più bei posti salvaguardati e selvaggi allo stesso tempo delle valli ossolane.
Info ghiacciai dell’Ossola: https://www.meteolivevco.it/campagna-glaciologica-2018/
Natural Mind: https://www.naturalmindprofessional.com/it/